Shibori deriva dalla radice verbale shiboru, che significa strizzare, comprimere, schiacciare, termini usati per enfatizzare l'azione effettuata sulla stoffa prima di procedere con la tintura vera e propria. La stoffa infatti non viene considerata come uno spazio bidimensionale su cui imprimere un disegno, ma piuttosto viene piegata, strizzata, arrotolata, compressa, rendendola una struttura tridimensionale assicurata da corde o blocchi di legno, in modo che il colore possa interagire con il materiale appositamente piegato, e colorare quindi solo zone particolari del pacchetto così preparato, realizzando infine i pattern tipici di questa tecnica di tintura.
esempi di preparazione della stoffa per la tintura shibori |
Nel quarto (Tskukaate) e decimo (Shihogiri) kata di Iaido Seitei, un affondo viene effettuato con un movimento particolare, combinato tra mano destra, che impugna la spada e la spinge verso sinistra, all'altezza del petto, e la mano sinistra, che impugna il fodero all'altezza dell'imboccatura, sull'anca sinistra, e la spinge verso destra per portarla all'altezza dell'ombelico, con una torsione verso l'interno: le mani, effettuando un movimento sulla stessa direzione ma in verso contrario, si ritrovano quindi in una posizione opposta rispetto a quella di partenza con un movimento che richiama appunto lo strizzare una stoffa.
shibori-tsuki in tsukaate |
shibori-tsuki in shihogiri |
Il termine giapponese con cui si traduce l'affondo è tsuki, mentre si usa il termine shibori per indicare il movimento di torsione verso l'interno dell'impugnatura della spada e dell'imboccatura del fodero durante l'affondo stesso: questa tecnica prende il nome di shibori-tsuki proprio per indicare un'azione assimilabile alla preparazione tipica della stoffa da tingere, che viene appunto strizzata.
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l'inchiostro e la spada
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